lunedì 20 dicembre 2010

Supermodel (da Wikipedia, l'enciclopedia libera)


Una supermodel (termine tradotto spesso in italiano come supermodella, e coniato negli anni ottanta), o anche top model, è generalmente una modella particolarmente celebre e con cachet molto alti. Dagli anni novanta si parla anche di supermodelli, per identificare i modelli maschi di grande successo. Almeno inizialmente i supermodel (maschili e femminili) lavorano esclusivamente per firme dell'Alta moda[2]. Hanno un'immagine sufficientemente forte da trasformarli in testimonial d'eccezione di alcune multinazionali della bellezza e in vere e proprie star mondiali, molte di loro dopo la carriera della moda sono diventate attrici di grande successo.

 


Caratteristiche dei supermodel 

Il termine supermodel (come le sue derivazioni italiane) è nato sui media, e non costituisce uno standard culturale ben preciso, anzi, si può dire che il concetto di supermodel sia cambiato nel tempo. In ogni caso tutte le supermodelle e i supermodelli sono modelli famosissimi e riconoscibili dal pubblico esattamente come una qualsiasi celebrità di Hollywood, hanno contratti pubblicitari e con firme di alta moda. Altro tratto distintivo è il cachet stellare: un supermodel guadagna generalmente tra i 30.000 e i 50.000 dollari al giorno.
Molto spesso i supermodel sono etichettati dai media anche come sex symbol.


Supermodelle 

Origini del termine 

Lisa Fonssagrives è considerata da molti la prima supermodella della storia

Il termine supermodel, tradotto subito in italiano come supermodella si diffonde nella cultura popolare negli anni ottanta e novanta. Secondo il testo Model: The Ugly Business of Beautiful Women di Michael Gross la parola sarebbe stata usata per la prima volta negli anni quaranta, da un agente chiamato Clyde Matthew Dessner, che scrisse una sorta di manuale della moda. A quell'epoca erano considerate supermodelle Cathee Dahmen, Dorian Leigh, Dovima e Anita Colby. Ma la primissima supermodella sembra essere stata Lisa Fonssagrives.
Tra gli anni trenta e cinquanta, infatti, Fonssagrives ha conquistato le copertine di riviste prestigiose come Town & Country, Life, Vogue, la prima edizione di Vanity Fair e Time. Proprio la relazione tra Vogue e la Fonssagrives ha accresciuto la reputazione della testata nel mondo della moda.
Nel 1968 il periodico Glamour stila una nuova lista di cinquanta supermodelle, tra le quali spiccano Twiggy, Cheryl Tiegs, Veruschka e Jean Shrimpton.


L'era delle supermodelle 


Negli anni settanta alcune modelle si distinguono dalle altre per una celebrità maggiore, il pubblico era in grado di riconoscerle subito tra le tante. Tra queste Janice Dickinson, Cheryl Tiegs e Christie Brinkley[7]. Solo negli anni Ottanta, però, le supermodel dominano l'immaginario collettivo, costituendo il canone di bellezza per eccellenza dell'epoca: la donna irraggiungibile, perfetta, dal fisico statuario. Tra queste erano sicuramente supermodelle Carol Alt, Pavlína Pořízková, Elle Macpherson e Cindy Crawford. Gli anni novanta saranno anche detti l'era delle supermodelle, e il mondo dei media è dominato da questa ristretta cerchia di donne perfette. Tra queste figurano indubbiamente Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Carla Bruni, Tatjana Patitz, Naomi Campbell e Christy Turlington, Eva Herzigova, Carolyn Murphy, Helena Christensen, Stephanie Seymour, Beverly Peele, chiamata inizialmente "Baby Naomi" ha conquistato 250 copertine, ed è stata la prima modella di colore ad apparire sulla copertina di Mademoiselle, nel 1989. Sempre nello stesso periodo diventa supermodella anche Kate Moss, caratterizzata tuttavia da un fisico molto più esile rispetto alle sue colleghe. Anche se molte modelle sono state denominate top model durante questo arco di tempo, solo le cosiddette "The Big Six" sono state ufficialmente riconosciute e accettate dal mondo della moda come top-model: Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Kate Moss, Linda Evangelista, Naomi Campbell e Christy Turlington. Erano le più richieste, dominando collettivamente le copertine delle riviste, le passerelle di moda, le pagine degli editoriali e la pubblicità trasmessa. Esclusa la Moss, le altre modelle citate sono conosciute come le prime supermodelle.
Nel 1990, la top model Linda Evangelista pronunciò quella che è diventata la citazione più famosa nella storia delle top model: "Noi non ci svegliamo per meno di 10.000 dollari al giorno" ("We don't wake up for less than $10,000 a day".


La fine di un'epoca 


Dalla seconda metà degli anni novanta la popolarità delle supermodelle si è oscurata. Ciò ad esempio comporta il ricorso delle multinazionali della bellezza a nuove testimonial, più "raggiungibili", come le attrici e le cantanti pop. In quest'epoca vengono considerate supermodelle molte modelle, tra le quali Laetitia Casta, Gisele Bündchen, Heidi Klum, Karolína Kurková, Tyra Banks, Kate Moss, Eva Herzigova, Adriana Lima, Natalia Vodianova, Carmen Kass, Milla Jovovich e Alessandra Ambrosio.
Sul finire del 2009 la rivista Vogue (edizione francese) ha stilato una classifica delle trenta modelle più influenti a livello internazionale, tra cui molte sono alcune delle ultime supermodelle.
Negli Stati Uniti le modelle più popolari sono le Victoria's Secret Angels, attualmente gli angeli di Victoria's Secret sono Heidi Klum, Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Karolína Kurková e molte altre. Il brand è stato inventato nel 1998 e ne hanno fatto parte in passato modelle quali Helena Christensen, Daniela Peštová, Tyra Banks, Laetitia Casta e Gisele Bündchen.


Supermodelli 

Dagli anni novanta è entrato in voga il termine supermodello, riferito anche ai modelli maschili, particolarmente riconoscibili al pubblico. Tra questi ci si riferisce spesso col termine supermodello o comunque sia top model a Hoyt Richards, Tony Ward, Antonio Sabato Jr., Rafael Verga, Josh Wald, Marcus Schenkenberg, Tyson Beckford, Scott King, Mark Wahlberg, Travis Fimmel, David Fumero, Mark Vanderloo, Noah Mills, Alex Lundqvist, Will Chalker, Evandro Soldati, Tyson Ballou, Michael Bergin, Enrique Palacios e David Gandy. Nel 2008 la rivista Forbes ha nominato Taylor Fuchs come il modello di maggior successo dell'anno.

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